Nessun altro produttore italiano presenta una serie di così numerosi vini di sì alto valore come Barbanera - Duca di Saragnano. Nessun altro produttore italiano presenta 8 vini da 99. Numeri assai più esplicativi della parole, che comunque servono ad argomentare detta performance così eccezionale'inossidata splendenza del frutto nei profumi, la morbidezza perfetta dei vari profili gustativi, la ricchezza di estratti delle uve compositive impiegate le origini viticole ed enologiche di tale exploit qualitativo. Il Vecciano Bianco 2022 con le sue note di spezie, di fiore e di frutto tropicale esplode in uvosità dal bicchiere. Il Vecciano Rosato 2022 esprime le stesse doti eccezionali evocando una fragola e un lampone di fragranza e candore illibati. Il Vecciano Rosso 2021, vino bandiera di questo produttore, effonde una mora in confettura dalla stupenda dolcezza speziata e d'inviolata, suadentissima purezza espressiva. Lo Ngudrà Primitivo Salento Puglia Igt 2021 è di souplesse e di presenza di frutto eccezionale. L'Anuri Terre Siciliane Igt 2022 è l'apoteosi della marasca e della visciola del Nero d'Avola. Il 5/V Rosso Toscana Igt, così come i due stupendi Gigino Ottantesimo Anniversario 2019 e Gigino Grande 2019 profondono una fruttosità di mora e cassis la cui dirompente e prorompente, purissima vena di balsamiche spezie rende di volume e potenza sovrane la loro dolcezza olfattiva. Chapeau a sì grandi vini. Chapeau.

È grazie alla qualità umana e tecnico-professionale di Marco Barbanera che un bicchiere dall'indice di qualità e convenienza sì alto come il suo, ha ingenerato piacevolezza ed ammirazione per il vino italiano in milioni di consumatori di tutto il mondo. Si può immaginare la gratitudine e l'ammirazione che per Lui, scomparso quest'anno, possa provare. Ma il frutto di Marco nelle Sue figlie e nel bicchiere è ancora vivo, e di favolosa qualità analitica e sensoriale. In tutti i suoi vini, in particolare nei suoi favolosi 99 punti. Nel Vecciano Bianco 2021 e nel Bianco Toscano Gigino 2021 con fruttosità di pomi bianchi, or mediterranei or tropicali, che con inserti di fiori e di spezie rivelano quadri olfattivi di suadenza e fragranza impressiva. Nel Vecciano Rosato 2021 con eco di clorofilla e di linfa sulla polpa del lampone. E nei rossi Vecciano 2020, Ngudrà Primitivo Salento Puglia Igt 2020, Gigino Grande 2017 e infine nel Gigino Ottantesimo Anniversario 2018, lo spettacolo di vedere i livelli di consistenza, equilibrio e integrità d'aroma salire a dei vertici inossidati di viola e di mora, di bluastra speziosa amarena, con glassa di dolcissime spezie ad innalzarne la suadenza espressiva. Vertici viticoli ed enologici frutto dell'opera di una sì grande persona. Chapeau.

Uno fra i brend italiani più affermati all'estero è certo quello di Barbanera - Duca di Saragnano. Una serie di vini che nelle diverse categorie spiccano per gli alti valori dei parametri fondamentali qualitativi che rivelano, con evidenze di viticoltura ed enologia applicate di superiore cura e precisione. Così la ricchezza in estratti, la morbidezza palatale, la vivida splendenza olfattiva rendono il Vecciano Bianco 2020 di sì alta caratura analitica e sensoriale. Con la sua uvosa albicocca speziata di eccezionale fittezza espressiva. Allo stesso modo dai pressoché massimi valori fondativi il Vecciano Rosato 2020, polposamente avvolgente il suo limpidissimo lampone. I rossi sono tutti ai vertici delle varie tipologie, con splendide note dai Chianti, dai Primitivo, dai Governo e con i Sangiovese Umbria di eccezionale turgore e concentrazione. Particolarmente diffusa la perfetta souplesse morbido-tannica del gusto e l'inossidata splendenza dei profumi, con spezie di qualità e sempre ben dosate rispetto al frutto che polposamente le ammanta. Non stupisce allora la qualità rilevata dai suoi capolavori fra i rossi: il Gigino Grande 2015, il Gigino Ottantesimo Anniversario 2017 e il favoloso Vecciano 2019, massime espressioni della consistenza, dell'equilibrio e dell'integrità che possono raggiungere oggi i grandi vini italiani. Chapeau.

Ai vertici assoluti di valore analitico e sensoriale, quindi di piacevolezza di fruizione, si conferma il bicchiere di Barbanera - Duca di Saragnano. Rossi di concentrazione, morbidezza e integrità ossidativa-olfattiva in più di un caso di valor naturalistico (l'uva), tecnico (l'enologia di trasformazione), assolutamente superiore. Svettano allora con il loro frutto or mediterraneo, or tropicale fra i bianchi il Levantae Bianco 2019, il Fiano da Uve leggermente appassite 2019, gli ancor più espressivi e poderosi in aroma Bianco Toscano Gigino 2019 e lo stupendo PianOro 2019, entrambi fra i migliori bianchi italiani testati quest'anno. Archetipico il Vecciano Bianco 2019, con la sua fantastica uva sposata all'ananasso nella sua livrea scintillante di pura polpa essenziale. Ricchissima, nel senso del numero e della portanza estrattiva, la serie di rossi eccezionali. La potenza del Nero d'Avola nei Terre Siciliane, la pastosità suadente del Primitivo, la potenza di polpa di mora e tannino dei Toscani si svelano con morbidezza e inossidato nitore, tutti di valore superiore. Anche qui i migliori sono favolosamente tali. Il Chieteno, il Governo, L'Operà , il Primitivo Alchymia 2019 e il Rosso Toscano Gigino 2018 son vini di rarissima caratura. E i capolavori fra i rossi, il Vecciano 2018 (vero vino bandiera di questa azienda produttiva) e il Gigino Ottantesimo Anniversario 2016 rappresentano vertici massimi di intensità e valore dei tre parametri fondamentali qualitativi. Il lore tenore infatti, in consistenza, equilibrio e integrità gusto-aromatica è si alto che la mora in polpa pura esonda e morbidissima s'effonde da ogni loro sensoriale sfumatura. Chapeau.

Si conferma ai vertici italiani secondo l'Indice QualiQuantitativo totale il bicchiere Barbanera - Duca di Saragnano. Qualità distintiva ed eccellenza assoluta non ottenuta su poche migliaia di bottiglie, ma su circa 10 milioni. Effetto di selezione rigorosa delle uve e dei vini, di gestione enologica all'insegna del rispetto del nativo bagaglio di aroma, colore e sapore delle diverse masse compositive. Sta di fatto che bianchi dell'inossidata e floreale presenza di frutto del Levantae Bianco 2018 e del PianOro 2018 se ne incontrano davver pochi. Bianchi che uniscono a tal doti una concentrazione estrattiva densa e viscosa, una perfetta souplesse palatale fra acidità e morbidezza come il Fiano da Uve leggermente appassite 2018 e il Gran Maestro Italiano Toscana Bianco Igt 2018, se ne godono ancor meno. Favolosi i rossi, tutti distinti e diversi nelle note e nei richiami, ma con il comun denominatore eccellente di un frutto maestosamente concentrato, morbido e armoniosissimo al palato, in tinta e all'olfatto sì speziosamente, nitidamente inviolato. Una questione di gusti orientarsi allora sulla marasca carnosa del tondo Governo 2018; sulla composta di ciliegia nera mentosa delL'Operà 2018; sul cassis stupendamente mentoso del Sir Passo Toscana 2018. Tutti di eccezionale concentrazione e morbidezza i rossi da da Uve leggermente Appassite, con il Terre Siciliane e il Passone Rosso Appassimento 2018 di piacevolezza pressoché imperfettibile dato l'ammontare e la suadenza del suo balsamico frutto di bosco poderoso. Fra i migliori della tipologia il Primitivo Alchymia 2018, con tutta la suadenza e la potenza del frutto varietale avvolta in drappi di rovere di finezza impeccabile. Chiude il vino archetipico di questo produttore, il Vecciano 2017. Un Supertuscan che come non altri nella regione esprime la carnosità e la potenza tannica delle migliori uve raccolte, poi avvolte in un manto di seta di mora le cui spezie son spolveri di dolcezza squisita su i lor balsami di polpa, di frutto e di fiore. Chapeau.

Frutto che si profonde polposo, suadente e puro in e da ogni vino di Barbanera - Duca di Saragnano. Una ricchezza di note, una proporzione fra gli addendi basali gustativi (acidità-morbidezza-tannino), un'inossidante e rispettosa enologia trasformativa, che in eterea essenza rende il tesoro d'aroma delle uve compositive. Con esiti di piacevolezza impressiva nella polpa di pera speziata del Terre Siciliane Chardonnay - Insolia 2017, di splendenza di pesca nel Levantae Bianco 2017, con note di albicocca e pomi tropicali nel PianOro 2017. Con richiami al fior di ciliegia in polpa pura dell'Anteos Rosato 2017, certo fra i migliori italiani della tipologia. Nei rossi la consistenza è regina. Ma sempre accompagnandosi alla loro violacea perduta ricchezza, una pulizia e una fragranza d'aroma, una souplesse gustativa tale da non far mai risultare stucchevole o amara la loro imperiosa massa compositiva. Vini dall'armoniosa sfericità e polposità di bacca, ampliati dalla calibrata splendenza di suadenti speziosità del rovere elevativo. Gran vini di qualità analitiche e sensoriali pressochè perfette i migliori: il Sir Passo Toscana 2017, il Primitivo Alchymia, il Governo, il Chieteno e L'Operà 2017. Con tutte le versioni da uve leggermente Appassite di concentrazione, integrità e suadenza altrettanto eccezionali. Quindi il più impressionante e impressivo campione. Il Vecciano 2016: archetipico vino in cui la mora in balsamica essenza domina incontaminata e bluastra del suo nativo splendore. Chapeau.

Eccezionale la fruttosità, la piacevolezza, il valor analitico e sensoriale del bicchiere di Barbanera - Duca di Saragnano. Vini che anzitutto brillano per la fittezza delle uve compositive, e che poi trasformati con tecnica enologica di massima purezza e rispetto, nel bicchiere rivelano integro tal nativo tesoro. Fra i bianchi svettano il Brillio 2016, lo Chardonnay - Insolia Terre Siciliane 2016 e il Grechetto Umbria 2016, con il Quattro Uve 2016 e l'ancor più distintivo Pian Oro 2016, fra i migliori bianchi d'Italia non solo della regione. Stupenda la ciliegia dell'Anteos Rosato 2016, con tutti i rossi di concentrazione e morbidezza somma, dal frutto inossidato e limpido, dalla calibratissima e linfatica (mai scurente) speziatura. Ai vertici di valore nazionale quasi tutte le etichette, con il Sir Passo, il Chieteno, il Governo e il Primitivo Alchymia 2016 che si segnalano come i migliori. Capolavoro assoluto e in frutto sovrano si conferma il Vecciano 2015. Un vino in cui domina, d'armoniosità e nitore sovrana, la pura essenza della polpa di mora ancor grondante di fruttosità linfatica di viola. Chapeau per le doti viticole ed enologiche a tal mirabile gamma di vini sì magnificamente sottese.

Bicchiere fra i più performanti in assoluto d'Italia quello di Barbanera - Duca di Saragnano. Una serie di vini di piacevolezza impressiva, effetto dell'applicazione d'impeccabile enologia su materia prima di raro pregio analitico compositivo. Così tutti i vini rivelano indice di qualità eccellente, con la morbidezza di bianchi come lo Chardonnay - Insolia Terre Siciliane 2015 e il Levantae Bianco 2015 di suadenza pressoché perfetta, con il Pian Oro 2015 che, altrettanto equilibrato, con il suo profumo inossidato e illibato di banana e speziata uva si rivela fra i migliori bianchi in assoluto dell'anno. Così l'Anteos Rosato 2015, ai vertici nazionali della tipologia visto il suo mirabile binomio suadenza-splendenza. Rossi davvero tutti eccezionali e ricchi di morbido e limpido frutto. Il Chianti Riserva 2013, il Vino Nobile di Montepulciano 2013 e il Rosso di Montepulciano 2015, si rivelano fra i migliori in assoluto della categoria. Si sale di valore con i gran cru di questo produttore. Una serie di Supertuscan che rivelano fittezza, morbidezza e nettezza da sogno meritando valutazioni eccezionali. I capolavori assoluti di frutto sono il Chieteno 2015, il Sir Passo Toscana 2015, L'Operà 2015 e l'Alchymia Primitivo 2015. Campioni dai valori massimi di consistenza, equilibrio e integrità, dal frutto di eccezionale suadenza e fittezza espressiva, con la mora e la ciliegia nera che diffusi li dominano pur nel rispetto e enell'esaltazione delle diverse sfumature compositive, tipologiche, varietali. Quindi il valor massimo assoluto del suo vino archetipico: il Vecciano 2014. Rari i vini al mondo della sua detonante potenza di frutto violastro. Una porosità, una novità, una rotondità e un'integrità d'aroma che la sua mora bluastra che di spezie lignee sì fulgida riluce, ai sensi risalta e si dona con turgore, vividità, suadenza assolute. Chapeau al miglior bicchiere di Toscana dell'anno.

Una serie di vini di eccezionale valore analitico e sensoriale pone il bicchiere Barbanera - Duca di Saragnano ai vertici assoluti delle classifiche nazionali. Anche i bianchi vanno mettendo su un frutto favoloso, con l'Antiqua Roma Bianco 2014 di suadenza mirabile, il Terre Siciliane Chardonnay Insolia 2014 di morbidezza gustativa pressoché perfetta, il Villa Lori Bianco 2014 di nitidezza enologica esecutiva semplicemente impressiva. E con i rossi il frutto si sublima, una serie davvero nutrita di vini tutti dalle caratteristiche qualitative fondamentali di assoluta eccellenza. Una questione di gusti scegliere il tono, la varietà l'aroma di frutto preferito fra vini di consistenza, equilibrio e integrità favolose come il Governo 2014, l'Antiqua Roma Rosso 2014, il Compasso e il Curioso Sangiovese di Toscana Igt 2014, L'Operà 2014, il Sangiovese Toscana Sir Passo 2014, il Villa Lori Rosso 2014 e il Ser Passo Sangiovese di Toscana Igt 2014. Vini di didattica morbidezza gustativa e di maestosa concentrazione. Vini il cui frutto all'olfatto non ha enologica macchia nè segno di ossidazione alcuna. Si sale ancora con l'Alchymia Primitivo 2014 e con il Chieteno 2014, il primo dal binomio fittezza-morbidezza, il secondo da quello suadenza-fragranza semplicemente massimizzati. Si chiude con un capolavoro assoluto, il Vecciano 2013: visto ammantar il bicchiere il suo succo nerissimo di morbida polpa di gelso e di mora, in termini di potenza, armonia e nitor balsamico d'aroma, non si poteva attinger di più nella trasformazione in vino della sua gloriosa uva. Chapeau.

Un bicchiere dalla media organolettica complessiva eccezionale quello di Duca di Saragnano - Barbanera, uno fra i migliori d'Italia in assoluto. Ciò grazie alla diffusa, virtuosa qualità analitica e sensoriale svelata dai suoi eccezionali vini. Fra i bianchi si rivelano eccellenti il Levante, per la morbidezza del gusto, il Bianco Toscana 2013, per il nitore aromatico che rende sfavillante la sua suadenza gustativa di polpa di pera. Ed il rosato Anteos sfoggia equilibrio acido-morbido-tannico davvero impeccabile. Ma è con il valore dei rossi che questo produttore, egregiamente si distingue. Una serie di vini di crescente, favolosa concentrazione con suadenza di sapore e integrità enologica esecutiva cristallinamente stupenda. Andrebbero citati tutti per merito, ma è giusto porre in luce qui i suoi 5 vini di levatura mondiale, da 97 punti che propone. Performance in cui riesce solo Duca di Saragnano - Barbanera come produttore. Anzitutto L'Opera, un rosso di concentrazione totale poi armonioso e limpido nel suo puro cassis speziato; analogamente imperdibile per il binomio potenza-suadenza che sì massimamente ricco propone l'Alchimia Primitivo 2013. Non da meno, in termini di pastosità e levigatezza del suo enorme ammontar vanigliato di frutto di bosco in confettura speziata dal purissimo rovere, il Sangiovese Toscana Sir Passo 2013. E che persistenza impressionante dona il Chieteno 2013, echeggia per minuti morbidissimi la sua composta di ciliegia nera e mentolo. Il migliore in assoluto è il Vecciano 2012: qui la viticoltura prima, l'enologia poi toccano vertici assoluti di qualità applicativa. Le uve di fittezza totale, nera, ricche di un morbidissimo aroma di luminosa, illibata e inossidata mora. Una dolcezza sensoriale che appaga esaltando le virtù strepitose di quest'unico bicchiere. Chapeau.

Una serie di celebri classici di Toscana di alto valore, una serie di SuperTuscan ed un Primitivo di immaginifico valore da Barbanera - Duca di Saragnano. Bicchiere dalle virtù analitiche e sensoriali di eccezionale caratura. Anzitutto il suo capolavoro, il suo vino migliore: il Vecciano 2011, il SuperTuscan più morbido, nitido e evvolgente che ho mai avuto l'onore di incontrare. Un vino la cui dolcezza espressiva di mora vanigliata è in tutti i sensi (colore, profumo, sapore) assolutamente fenomenale. Un blend Sangiovese-Cabernet in cui entrambe le varietà sono al culmine di suadenza, fittezza, cristallinità varietale. È eguagliato ma non superato in qualità assoluta dall'Alchimia Primitivo 2012: un vino di concentrazione e morbidezza totale, di espressività balsamica e di potenza alcolica maestosa. Una tacca appena meno concentrato ma di perfetta suadenza espressiva il Sangiovese Toscana Sir Passo 2012, una vera caramella di mora di mentosa d'irresistibile piacevolezza di beva. Ultimo fuoriclasse assoluto, L'Opera 2012, qui la ciliegia nera ha polpa e maturità di frutto d'armoniosissima e illlibata integrità ossidativa. Capolavori tanto di enologica quanto di viticola fattura che assieme a molti altri vini di piacevolezza impressiva (il Bianco Toscana 2012, il gran frutto dell'Aglianico - Primitivo 2012, la rara presenza di frutto del Chianti 2012 e del cremoso Vino Nobile di Montepulciano 2011), rendono l'offerta di Barbanera - Duca di Saragnano fra le più virtuose e qulificanti non solo della Tsocana. Uno dei rari bicchieri italiani dalla eccellente media organolettica complessiva. Chapeau.

Uno fra i bicchieri classici e moderni più a frutto di Toscana quello di Barbanera - Duca di Saragnano. Che grande integrità enologica esecutiva, che morbidezza levigata rivelano in serie il Pinot Grigio Umbria 2011, il Bianco Toscana 2011, il floreale Chardonnay - Insolia 2011 presentati. È un grande bianco il suo Vermentino Toscana 2011: denso, armonioso, di enologia esecutiva specchiata e dal frutto d'inossidato vigore nativo. Si diceva un bicchiere performante tanto in classica quanto in moderna versione. Il Vino Nobile di Montepulciano 2010, il Brunello Di Montalcino 2008 e il Chianti Riserva 2008, nelle rispettive denominazioni sono in assoluto fra i migliori. Tutti di gran suadenza, di consistenza maestosa, di nitidezza e integrità d'aroma ancor piena. Grandi vini-frutto di moderna, armoniosa e vivida impostazione, il Sangiovese Toscana Sir Passo 2011 e il Tregiri Toscana Rosso 2010, entrambe vere stupende confetture d'inossidata ciliegia nera in glassa di dolcissima e speziata vaniglia. Così il Sicilia Rosso 2011 e il Nero di Troia 2011, grandi vini di universale piacevolezza di beva. Chiude un rosso di nuovo fra i migliori in assoluto d'Italia, il Vecciano 2010, di morbidezza perfetta la sua nera composta di linfatica, purissima e mentosa mora, suadente eppur di concentrazione neramente massiva. Un Supertuscan di eccezionale categoria qualitativa. Chapeau.

Prima due vini di morbidezza già avvertitamente avvolgente come il Chianti 2010 e l'ancor più turgido Sangiovese di Toscana 2010. Quindi un Vino Nobile di Montepulciano 2009 che con la sua eccezionale qualità, con la sua morbidezza e la sua integrità enologica esecutiva proietta già davvero in alto il pregio qualitativo del bicchiere Barbanera - Duca di Saragnano. Chiude un grandissimo fuoriclasse, il Vecciano 2008, che posiziona questo produttore ai vertici nazionali assoluti nella categoria dei rossi. E' infatti davvero assolutamente rara, e fenomenale, l'intensità rilevata dei binomi morbidezza/nettezza, suadenza/fragranza della mora nera inchiostrata che da esso, dolcissima, esaustiva si propaga. Un vino di eccezionale piacevolezza frutto di qualità analitica vitoenologica evidentemente sovrana. Chapeau.

Qual gran frutto nel bicchiere Barbanera - Duca di Saragnano, uno fra i migliori esordi dell'anno per la Toscana. Che polputa e avvolgente, vivida ciliegia nera il Chianti 2009, fra i migliori dell'annata per suadenza e integrità ossidativa residua. Gran morbidezza anche dalla visciola del Sangiovese di Toscana 2009, di beva davvero avvolgente. Si sale di caratura con il Vino Nobile di Montepulciano 2008: il migliore del millesimo quanto a fittezza, souplesse, definizione enologica esecutiva. Gran vino il Vecciano 2007, la sua triplice consistenza, equilibrio, integrità: d'assoluta eccellenza. Chapeau alla sua nera mora vanigliosamente speziata.